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Conoscere Capri 7
Studi e materiali per la storia di Capri

Capri 2008, 288 pagine, € 15,00
ISBN 978-88-89097-12-0


 

Riassunti degli interventi



Eduardo Federico
Terreni, macchie, opere e coltivazioni. Note di toponomastica territoriale caprese prima e dopo Amalfi (pp. 13-31).

La nota prende in considerazione diversi microtoponimi, ancora in uso o non più, del territorio di Capri e Anacapri: si tratta di microtoponimi che in vario modo rimandano alla conformazione dei terreni (Lama, Piscina), alle macchie vegetazionali (Pino, Pennaulo, Vorma, Materita, Boffe, Damecuta), alle opere di sistemazione del territorio (Catena, Caterola, Pastena) e allo sfruttamento agricolo (Starza, Curti, Longano, Linciano, Vallerano). I vari microtoponimi sono stati analizzati alla luce del ruolo che l’aristocrazia amalfitana ebbe a partire dal X secolo d.C. nella ripresa e ristrutturazione a fini agricoli del territorio isolano dopo i ‘secoli bui’ seguiti al II secolo d.C.

Eliodoro Savino
Capri nell’VIII secolo. Una nota sulla storia dell’Italia meridionale bizantina (pp. 33-41).

Il contratto con il quale papa Gregorio II (715-731) concesse in locazione al duca di Napoli Teodoro (719-729) l’isola di Capri, inclusa nel patrimonium ecclesiastico campano, fornisce importanti informazioni sulla storia politica, il rilievo economico e la realtà insediativa dell’isola nei primi decenni dell’VIII secolo. L’entità dei canoni di locazione versati dai Neapolitani per l’isola e per i due casali di Castromaiore e di Nimfise, identificabili con i suoi principali fondi rustici, testimoniano la limitata capacità produttiva di Capri altomedievale ed il suo ruolo marginale all’interno del patrimonium ecclesiastico campano. Il castrum maius menzionato nel regesto (che presuppone l’esistenza di un secondo e meno importante insediamento fortificato) è plausibilmente localizzabile nell’area del Centro Storico di Capri, già in età greca principale agglomerato dell’isola. La castralizzazione del sito è probabilmente riconducibile alla fine del VI secolo, quando Capri dovette rivestire il ruolo di refuge-site per le popolazioni della Campania meridionale, minacciate dalle incursioni dei Longobardi beneventani.

Dieter Richter
I primi residenti stranieri di Anacapri (pp. 43-47).

La breve nota prende in considerazione le fasi iniziali della funzione turistica di Anacapri. Pur considerata nell’immaginario del Grand Tour il ‘secondo comune dell’isola’, Far West isolano, raggiunta sporadicamente dai viaggiatori seicenteschi, settecenteschi e del primo Ottocento, Anacapri si elevò a sito turistico a tutti gli effetti alla metà dell’Ottocento con l’inglese Henry Thompson Green. Si analizza la sua vicenda isolana e l’effetto che l’arrivo britannico ad Anacapri provocò soprattutto all’interno della ‘concorrente’ colonia tedesca.
Carmelina Fiorentino
Achsah Barlow Brewster. Vita, arte e missione di una pittrice (pp. 49-61).
L’articolo offre un breve profilo biografico della pittrice americana Achsah Barlow Brewster (1878-1945) e del marito Earl H. Brewster (1878-1957), anch’egli pittore, che vissero sull’isola di Capri per diversi periodi, anche lunghi, dal 1911 al 1929. Facevano parte di quella colonia straniera di inizio Novecento composta da artisti, letterati e scienziati, come Charles Caryl Coleman, David Herbert Lawrence, Axel Munthe, Elihu Vedder, che si incontravano tra Villa Narcissus, Villa Quattro Venti e diverse dimore anacapresi e che tanto hanno contribuito ad alimentare, con quadri, scritti e ricerche scientifiche, il mito di Capri quale luogo tra i più ameni al mondo. Achsah Brewster dipinse molto di Capri (così come il marito) e, anche grazie alla sua concezione di pittura come missione, abbellì un luogo sacro molto caro ai Capresi: il monastero del SS. Salvatore.

Guido Borà
Modernizzare non stanca. Note al margine del volume di A. Desiderio, Cent’anni di elettricità a Capri, La “questione S.I.P.P.I.C.”, Capri 2007 (pp. 63-83).

La vicenda della mancata nazionalizzazione della SIPPIC va inquadrata, senza per questo trascurare il fondamentale apporto della classe politica locale, nel contesto più generale della dinamica delle politiche clientelari e distributive della Cassa per il Mezzogiorno inaugurate con la legge 853/71. Va necessariamente analizzato il funzionamento del mercato elettrico nazionale che, con la politica del prezzo unico e il complesso sistema di aliquote integrative, ha provocato distorsioni soprattutto nei mercati delle piccole isole. Si evidenziano inoltre i nuovi scenari che si aprono con la liberalizzazione del mercato dell’energia. Ulteriori studi si rendono, a questo punto, necessari per riconsiderare sia l’effettivo ruolo di questa società nell’economia e nella struttura sociale dell’isola sia l’influenza che essa ha potuto avere nella formazione di gruppi di pressione portatori di interessi convergenti.

Carmelo G. Severino
Il comprensorio INA-Casa di via Cesina a Capri (pp. 85-105).

Il complesso residenziale di 27 alloggi popolari organizzato intorno al piazzale Alcide De Gasperi, in contrada Cesina, costituisce l’unica esperienza realizzata a Capri del Piano INA-Casa, il piano sperimentale di edilizia popolare che interessò l’Italia tra il 1949 e il 1963 ai sensi della legge Fanfani ‘Provvedimenti per incrementare l’occupazione operaia agevolando la costruzione di case per i lavoratori’. Costruito su progetto di Rossana Bucchi a esito di un concorso nazionale, già mentre era in corso di realizzazione veniva portato a esempio, nelle riviste di architettura, come uno dei più complessi problemi di ambientamento. Pertanto esso rappresenta, nel variegato mosaico urbano dell’isola di Capri, a buon diritto, una ‘tessera’ da preservare e valorizzare nel continuo processo di trasformazione antropica del territorio, meritevole di essere ‘recuperato’ per diventare patrimonio condiviso della memoria storica dell’isola.

Dionisia Russo Krauss
Dinamica e struttura della popolazione caprese alla luce dei dati recenti (pp. 107-125).

Sulla base dei dati raccolti dagli uffici anagrafici comunali e delle elaborazioni effettuate dall’ISTAT, l’articolo analizza le dinamiche e la struttura della popolazione dell’isola di Capri fino alle date a noi prossime rispetto alle quali è stato possibile ottenere informazioni attendibili e complete, allo scopo di fornire un quadro aggiornato della situazione demografica attuale. Chiaramente, una piena comprensione di tale situazione non può prescindere dalla ricostruzione delle dinamiche – almeno quelle recenti – che sono alla base degli assetti di oggi, così come non può non considerare le articolazioni demografiche interne all’area geografica presa in esame, mettendo a confronto quanto rilevato nei due comuni in cui il territorio isolano è suddiviso.

Rachele Nunziata
Tracce di storia scomparse nella chiesa di San Michele alla Croce (pp. 127-135).

La chiesa di San Michele alla Croce è stata nel 2003 oggetto di un importante restauro. Ma il piccolo complesso monastico, già Cappella della Croce, con l’attiguo romitorio oggi scomparso e il giardino un tempo cimitero, è riuscito nella sua rinnovata veste a conservare quei caratteri di identità ambientale che, come è noto, rappresentano un importante fattore dell’appartenenza e della condivisione sociale? Oppure si è venuta a creare quella frattura che talvolta si genera tra l’azione del sapere esperto e l’effettiva desiderabilità di un luogo con la relativa valenza identitaria? Queste sono le domande alle quali il breve saggio cerca di dare risposta.

Manuela Schiano
Conoscere Karl Wilhelm Diefenbach (pp. 137-157).

Fino alla recente organizzazione del Diefenbach Archiv della Spaustiftung für Familienforschung di Icking-Dorfen non è stato possibile per gli studiosi accedere a fonti primarie riguardanti l’artista. Per questo motivo, dalla sua morte ad oggi, le testimonianze sono state fondate più sulle voci di piazza che sui documenti. In questa nota si è cercato di ridare l’immagine autentica di un personaggio che ha dato un contributo originale alla storia dell’arte e dei movimenti delle Lebensreform, del Naturismo e del Vegetarianismo, così come è apparsa dallo studio attento della documentazione conservata al Diefenbach Archiv. Tra il 1882 e il 1895 Diefenbach attraversò un periodo di crisi che lo portò ad elaborare un progetto di riforma dell’umanità fondato sulla legge di natura e sull’insegnamento di Cristo: l’essere umano si era progressivamente allontanato dall’originaria condizione di Ebenbild Gottes, trasformando la terra da Paradiso a Valle di Lacrime. Attraverso gli scritti, l’arte, e l’esempio di vita comunitaria, Diefenbach sperava di ricondurlo sulla via della redenzione.

Gianluca Giannico
Emilio Enrico Vismara: elettrificazione e sviluppo turistico dell’Italia meridionale (pp. 159-179).

Emilio Enrico Vismara (1863-1940) fu esponente del gruppo elettrobancario di ascendenza nittiana che rappresentò, tra l’età giolittiana e gli anni ’20, uno dei più importanti e innovativi tentativi di promuovere lo sviluppo economico delle regioni del Sud Italia. Progettista di impianti idroelettrici ed influente uomo di affari, fu tra i primi in Italia a comprendere le potenzialità economiche della ‘industria del forestiero’: a Capri fu socio fondatore della Società per le Imprese Pubbliche e Private nell’Isola di Capri (SIPPIC) e della Società Immobiliare Alberghi (SIA). Verbali e resoconti inediti della polizia politica fascista hanno poi rivelato aspetti meno noti della sua vita, relativi in particolare ai suoi ultimi anni, trascorsi tra Capri e Parigi in una sorta di volontario esilio.

Giuliano Longone
Capri in 32°. Una conversazione con Luciano D’Alessandro (pp. 181-203).

Prendendo spunto da un volumetto di Luciano D’Alessandro (Polvere di stelle, Dante&Descartes, Napoli 2006), si avvia con il suo autore una conversazione che fa luce su una delle esperienze culturali più serie e impegnate a Capri tra l’immediato Dopoguerra e gli anni ’80. In una Capri sempre più avviata ad affermarsi al di fuori di sé con un’immagine ‘commerciale’ e da fiction, la fotografia di Luciano D’Alessandro rimane un’insuperabile immagine interna, sensibile ai ‘drammi’ e alle trasformazioni della società caprese nella seconda metà del Novecento.

Silvano Saccone
La Certosa di San Giacomo e Capri nella Storia di Benedetto Tromby (pp. 205-229).

L’articolo illustra una fonte poco nota, ma in passato spesso citata dagli studiosi della storia di Capri, analizzando i luoghi più significativi dell’opera principale di Benedetto Tromby, storico certosino vissuto nel secolo XVIII, pubblicata in dieci tomi tra il 1773 e il 1779. L’analisi puntuale dei volumi mirata alla ripubblicazione testuale dei brani, con riferimenti significativi alla Certosa di San Giacomo, vuole essere un contributo utile per conoscere aspetti, temi e personaggi della vita di un silente e prestigioso monumento, oggi oggetto di rinnovato interesse. Conoscenza ancora condizionata da notizie scarse e frammentarie a causa della dispersione di documenti e di opere.

Anastasia Pasquinelli
I naufragi capresi di Michail Osorgin (pp. 231-245).

Rifugiato politico in Italia per un decennio (1906-1916) – e ‘italofilo’ a vita – il giornalista e scrittore russo Michail Osorgin torna nel tempo ai ricordi dei favolosi anni italiani. Rientrato in Russia, scrive nel 1917 il primo testo qui tradotto, estratto dal capitolo intitolato Caprense di un libro pubblicato qualche anno più tardi; è la storia, tra l’altro, di un’improvvisa fiammata d’amore per la fuggevole, irresistibile immagine di Graziella, splendida fanciulla caprese. Il secondo ricordo – scritto e pubblicato vent’anni più tardi da un giornale russo in terra francese, durante il definitivo esilio – rievoca nuovamente altri brevi, splendidi momenti capresi, raccontando (commosso) il suo rischioso naufragio nella Grotta Azzurra – miracolosamente sventato – avvenuto un anno prima dell’incontro con la fatale, giovanissima Graziella, dalle cui mani, con i piccoli coralli, egli aveva ricevuto un pegno perenne, divinamente italiano. Lo stile sapientemente equilibrato tra toni drammatici, ironici e sentimentali, tipicamente osorginiano, fa di queste pagine un documento caprense veramente speciale.

Recensioni
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