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Sindacato ed albergo
 
CAPRI CONTROCORRENTE?
 
Aspetti e peculiarità di una vicenda della storia del sindacato a Capri

        Movimento sindacale nazionale-movimento sindacale locale caprese: in che rapporto si pongono o si sono mai posti in passato? Ha mai il primo influito sulle scelte del secondo?
        Queste ed altre domande possono sorgere dall'analisi del ruolo svolto dal sindacato a Capri, in questo caso nel settore alberghiero.
        In primo luogo, e lo dimostra la vicenda storica, per favorire un'analisi quanto più corretta possibile, bisogna eliminare qualsiasi visione teleologica che consideri la storia del sindacato, ma anche del movimento operaio, come un continuum, cioè come una graduale evoluzione in crescendo;  questo non solo per quanto riguarda la storia caprese, ma anche per quanto riguarda la storia nazionale.
        E' importante dire questo perché si comprenderà meglio un dato fondamentale: la storia del sindacato e dei movimenti non è che l'immediata conseguenza di quelle che sono le situazioni storico-economico-sociale-politiche e, nel caso specifico di Capri - lo si potrà verificare dagli interventi che seguiranno - di rapporti particolari che intercorrono tra datore di lavoro e prestatore.
        Non si può trascurare, quindi, come abbiano condizionato l'esistenza e il ruolo svolto dal sindacato alberghiero a Capri il particolarissimo contesto isolano, il particolarissimo rapporto che intercorre tra controparti, la particolarissima applicazione del principio di solidarietà.
        Negli anni del cosiddetto autunno caldo (anni a cavallo tra il '68 ed il '69) quando il movimento sindacale in Italia viveva il momento di maggiore forza e di maggiore capacità di determinazione, potremmo dire quasi unilaterale, delle condizioni di lavoro, delle retribuzioni ecc., a Capri cosa succede? Il sindacato, pur presente anche negli alberghi, non riesce a far proprie le istanze della mobilitazione operaia nazionale, che solidarizzava con i metalmeccanici della FIAT.
        Gli anni della crisi economica italiana (fine anni '70 - inizi anni '80) non possono non influenzare anche il mercato del lavoro; l'attività sindacale, ricorrendo alla cosiddetta politica sindacale, è costretta a rivedere le proprie rivendicazioni, per esempio nella materia salariale, per consentire sì riconversioni e ristrutturazioni aziendali, ma tentando allo stesso tempo di contenere al minimo le conseguenze negative sui livelli occupazionali raggiunti.
        Nella seconda metà degli anni '70 e negli anni '80, invece, l'Isola vive forse per la prima volta l'esperienza sindacale che partendo proprio dagli alberghi si fa forte e si organizza, si assiste al primo "braccio di ferro" tra datori e prestatori di lavoro.
 Esperienza isolata? Motivata più dal carisma di singole persone o, finalmente, possibilità anche per Capri e per i Capresi di ragionare non più, come è stata sempre abituata a fare, in termini individuali o peggio ancora individualistici, ma di solidarietà?
        La soluzione al quesito, che fa propendere verso la prima ipotesi, può risultare dall'analisi di quella che è l'attuale situazione alberghiera caprese.
        Chiudono alberghi,altri risultano in vendita o in cambio di destinazione; che cosa succede? Niente!
        Sono passati gli anni '70 che videro proprio qui a Capri la popolazione solidarizzare con i lavoratori dell'Hotel Punta Tragara che protestavano per l'annunciata chiusura dell'albergo?
        Se vi sono responsabilità, a chi devono essere attribuite? Ad un sindacato che potremmo definire quasi latitante, almeno per quanto riguarda  la sua capacità di mobilitazione, e che vanta un calo negli iscritti rispetto agli anni '80 pari all'80% (30 di oggi contro i 240 di allora)?
        Alle forze politiche che forse non riuscirono a far propria la protesta, che non ne capirono la portata o che comunque non si preoccuparono di risalirne all'origine per farne uno degli elementi a tutela dei quali operare? O forse in ultima analisi allo stesso mondo dei lavoratori, poco incline ad una vera e propria cultura sindacale e più interessato a favorire una serie di rapporti interpersonali che oggi comunque caratterizzano il rapporto di lavoro alberghiero caprese?
        Ai posteri l'ardua sentenza!
        Per il momento il dato interessante da analizzare è quanto è scaturito da un incontro tenuto dai collaboratori del periodico Oebalus  con il responsabile della CGIL a Capri, Giancarlo Benetello, e con Sergio Tidu, rappresentante sindacale aziendale del periodo delle conquiste sindacali capresi che ha vissuto fino in fondo quell'esperienza.

        Paola Mazzina