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Sindacato ed albergo
 
PER UNA VERA PACE SOCIALE
 
Attività e prospettive del sindacato CGIL nel mondo alberghiero caprese

        In un paese democratico le relazioni sociali tra le parti, il confronto tra le diverse posizioni, il rispetto delle altrui convinzioni costituiscono l'essenza della democrazia e della pacifica convivenza.
        Quando il confronto ed il rispetto vengono a mancare, quando le decisioni vengono prese unilateralmente, mortificando la parte socialmente più debole, le relazioni si interrompono e ad esse subentrano la conflittualità e lo scontro.
        Gli imprenditori di Capri del settore turistico alberghiero, ma non solo quelli, hanno questa caratteristica: rifiutano o addirittura ignorano il sindacato dei lavoratori, applicano condizioni palesamente  in contrasto con i contratti nazionali  di lavoro  e con lo statuto  dei diritti dei lavoratori, recitano con convinzione il ruolo di "padroni" nell'ambito della loro azienda, privilegiando l'uno e mortificando l'altro a secondo dei loro interessi e dei loro umori quotidiani.
        Il senso di responsabilità del sindacato e dei lavoratori, la ricerca ostinata di un confronto che eviti il ricorso al vertenzialismo, il bisogno, la necessità indiscutibile della difesa e della conservazione del posto di lavoro vengono intesi da molti imprenditori/padroni quale sintomo di arrendevolezza; ovvero la sconfitta del sindacato.

Pura illusione!  Una vittoria di Pirro.
        Negli anni Settanta  e per buona parte degli anni Ottanta la CGIL di Capri ed in particolare la FIlCAMS CGIL, rappresentata sul territorio isolano dal Comp. Sergio Tidu, riuscì ad ottenere, attraverso appassionate lotte, lunghe ed estenuanti trattative e momenti di mera tensione sociale, l'apertura  di un tavolo di confronto con gli imprenditori alberghieri dell'epoca che portò a significative conquiste nel settore alberghiero con l'applicazione concreta del C.C.N.L, degli orari di lavoro, della turnazione, della mensa aziendale, della maggiorazione stagionale,de diritto di precedenza nella riassunzione, nel complesso una migliore qualità della vita per i lavoratori del settore.
        Non va dimenticato l'esaltante periodo  di vera solidarietà dei lavoratori di altre categorie e della scuola con la partecipazione attiva dei vari rappresentanti sindacali alle assemblee ed alle riunioni indette dalla CGIL su talune questioni che mettevano in pericolo  il posto di lavoro dei lavoratori del turismo. A distanza di anni molte di quelle conquiste sono rimaste, altre sono state eluse dagli imprenditori ed il sindacato, assente ormai dalla maggior parte delle aziende alberghiere, non può più esercitare il suo ruolo di soggetto di contrattazione.
        Le nuove leggi sul collocamento, la crisi economica, la mancanza di leggi che vincoli la destinazione d'uso degli immobili alberghieri, il disinteresse delle pubbliche amministrazioni sui problemi  dei lavoratori  stagionali e più in generale sui problemi del lavoro a Capri (non esiste un assessorato che si occupi di questo tema specifico; qualche sporadica discussione in Consiglio Comunale si è avuta solo per i lavoratori della SIPPIC) e, dulcis in fundo, il Governo Berlusconi stanno determinando uno scenario tutt'altro che roseo sulle prospettive occupazionali a Capri.
        Il nostro ufficio legale lavora a pieno ritmo. I diritti dei lavoratori negati dagli imprenditori vengono riconosciuti e risarciti in sede giudiziaria dal pretore di Capri.Ma non è questo che vuole il sindacato della CGIL. Noi siamo pronti ad esercitare il nostro ruolo istituzionale che è quello del confronto dialettico e della contrattazione.
        La controparte cessi di essere tale, abbandoniamo la conflittualità ed i rancori del passato ed insieme costruiamo quella pace sociale di cui tutti hanno bisogno: i lavoratori e gli imprenditori nell'interesse generale dell'isola di Capri.

        Giancarlo Benetello (Responsabile CGIL per l'isola di Capri)