l'isola di Capri  Home
 Español  News Area soci Back
Associazione Culturale e Casa Editrice  -  Via San Costanzo, 8   80073 Capri   Italy  -  Email info@oebalus.org

Religione ed agire politico
 
UNA QUESTIONE DI "CULTURA"
 
Chiesa caprese e formazione civica

 La comunità caprese e il senso del sacro
        Certamente Capri non sfugge alla crisi che in tutto l'Occidente coinvolge le "Chiese":il progressivo sfaldarsi della comunità
che non si ritrova più intorno agli stessi valori e alle stesse espressioni, anche religiose.
        Per di più, a Capri in particolare, non è detto che lo sviluppo economico, indubbio in questi anni del dopo guerra, sia
andato di pari passo con la crescita della consapevolezza culturale in genere e religiosa in particolare.

A Capri in questi ultimi anni, una restaurazione di religiosità devozionistica e una involuzione?
        Indubbiamente il recupero di certe manifestazioni religiose di tipo tradizionale potrebbe far pensare che si stia assistendo
ad una regressione verso forme che prediligano gli aspetti esteriori della religione a danno della crescita interiore delle persone: si tratta, secondo me, di una impressione errata.
        Intanto precisiamo che negli anni presi in esame, gli ultimi due decenni grosso modo, la situazione non è stata omogenea
sull'Isola: Anacapri ha mantenuto sempre più viva l'attenzione a certe espressioni; a Capri, per un certo periodo, si è quasi completamente abbandonata la pratica di tali riti, come processioni, accompagnamenti solenni di funerali ed altro simile.
        Ma, se la ripresa forte di tali ritualità può far pensare ad un regresso verso forme inattuali di religiosità, altre considerazioni
dimostrano il contrario.

A Capri una spinta verso religiosità nuovamente "popolare"?
        No di certo, a mio avviso.

        Chi afferma ciò ignora alcune grosse novità: non dimentichiamo che anche a Capri si è compiuto un grosso sforzo di
recupero delle coscienze alla consapevolezza più matura della propria fede attraverso l'adeguamento al programma che l'intera Chiesa italiana si è dato nel motto: "Evangelizzazione e Sacramenti".
        Non dimentichiamo che in quel passato di religiosità "popolare", della quale si paventa il ritorno incondizionato, si
celebravano sacramenti, cioé "riti" assolutamente privati, quasi come "consumo": chi mai veniva sollecitato a prepararsi al Battesimo dei suoi figli o alla celebrazione del proprio matrimonio o alla prima comunione dei bambini?
        Non si può disconoscere che in questo momento anche a Capri, su tutta l'Isola, si sta procedendo in questa direzione; si
potrà discutere sulla validità o meno di queste iniziative, sulla loro capacità di incidenza sulle persone, ma certo non si può dire che si stia tornando indietro.

Come mai le iniziative dei nostri ultimi anni possono far pensare ad alcuni che si torni indietro?
        Perchè tali iniziative vengono isolate sia dal loro profondo significato, sia da altre che, affiancandovisi,dimostrano che
certamente esiste un  PROGETTO dei responsabili della Comunità cattolica caprese.
        Il profondo significato sta  nella funzione che assume il rito come "simbolo": non possiamo mai pensare di eliminare i
"simboli" e il loro corretto uso.
        Inoltre le iniziative ci sono e come! Si è tentata l'apertura di  una Scuola permanente di SCIENZE RELIGIOSE
indirizzate proprio alla informazione e formazione religiosa degli adulti; iniziative promozionali di volontariato mirato anche alla formazione dei suoi membri come la "Caritas Caprese" che ha affiancato la benemerita storia della S. Vincenzo sull'Isola.

Come mai, dunque, l'impressione negativa che proviene da alcune parti?
        Perché il problema è ben più vasto e riguarda la comunità caprese in  generale. Risulta a qualcuno, ad esempio, che i
partiti politici abbiano tentato iniziative tese alla formazione  della coscienza civica?
        Qualcuno può dimostrare che fasce di impenditori abbiano pensato di formare meglio i propri addetti per il futuro? Risulta,
ad esempio, che la Scuola Alberghiera, che dovrebbe essere oggetto di attenzione particolarissima da parte dell'Associazione Albergatori dell'Isola, sia stata mai seguita con la dovuta attenzione?
        A Capri, insomma, è la formazione in genere che viene trascurata; quella della gioventù in particolare; ma potremmo quasi
dire che la Chiesa caprese resta l'unica istituzione che ha fatto e sta facendo dei tentativi in tal senso.
        Quando si sarà smesso da parte di tutti di preoccuparsi solo dell'economia settoriale, forse si scoprirà il problema che è,
dunque, di "cultura".

       
Vincenzo De Gregorio (Sacerdote, insegnante di Lettere e Maestro al Conservatorio "S. Pietro a Majella" di Napoli)